A1 femminile, il bilancio dopo sei giornate. Ora la Nazionale

Umana Reyer Venezia - RMB Brixia BasketApprofittando della pausa della Nazionale facciamo un punto della situazione del campionato della Techdind Serie A1 femminile. Come già era stato annunciato ad agosto il massimo campionato femminile è a numero dispari, con appena 11 squadre, e per ogni giornata c'è una squadra che riposa. Questo di certo non aiuta a far crescere il movimento, ma ci auguriamo che questa sia l’ultima stagione che verrà disputata a numero dispari. Pronostici fin qui rispettati dalla Reyer Venezia e dal Famila Schio che comandano la classifica con un record di 5 vinte e 0 perse e hanno già osservato il turno di riposo. Chi sta sorprendo, invece, in quest’avvio di stagione sono: Derthona Basket, Dinamo Sassari ed E-Work Faenza.

Per la neo promossa Derthona non era affatto scontato avere un record di 4 vinte e 2 perse anche se il roster costruito quest’estate è di assoluto valore ma vanta solamente 3 straniere su 4 che si possono schierare. Per certi versi l’assenza di una straniera poteva incidere in negativo o positivo, ma in questo caso è un punto a favore delle piemontesi di coach Orazio Cutugno che ha voluto dare ancora più responsabilità alle sue giocatrici italiane, qualche giovane annessa.

Se per le tortonesi non era scontato questo risultato, non si può non dire la stessa cosa della E-Work Faenza che fino a questo momento nonostante il roster molto giovane costruito quest’estate sta stupendo tutti grazie anche al super impatto delle straniere nel campionato italiano. Il sesto posto fino a questo momento che Franceschelli e compagne occupano, grazie al record di 3 vinte e 3 perse, non c’è nulla di “rubato” ma solo di conquistato grazie al lavoro che staff e giocatrici stanno facendo in palestra.

Si potrebbe dire la stessa cosa della Dinamo Sassari che, dopo aver fallito la qualificazione ai playoff lo scorso anno, ha completamente rifondato la squadra confermando solamente Carangelo e Toffolo. Il pacchetto straniere sta facendo molto bene in questo inizio di stagione, ma anche il blocco delle nuove italiane arrivate sta dando quella energia e quei cambi in più che a coach Antonello Restivo servivano per cercare di competere sia in Italia che in Europa. Il quinto posto in classifica, a -2 dal terzo, conferma quello che lo staff sardo si era probabilmente prefissato.

Arene: Brindisi non trova capitali, irrompe Trapani

b0ecb147-d8da-48fc-9ae0-31fefa534913Arene da costruire, alcune in stato avanzato, altre con il progetto approvato, ma lontane dal porre la prima pietra per lungaggini burocratiche o per l’aumento (esorbitante) dei costi delle materie prime. Argomento che ci sta a cuore e che trattiamo da anni, sia a livello locale che nazionale. Un "file" che teniamo costantemente aggiornato perchè interessa tutti e dovrebbe rappresentare il futuro del basket e dello sport italiano. Lo ha ripetuto, ancora una volta Umberto Gandini, presidente di Lega Basket, ad inizio campionato ("Senza nuovi impianti non andiamo lontano") ma la situazione in Italia è davvero complicata. 

Già nel 2013 Dario Nardella, deputato del PD e uno dei firmatari di una proposta di legge sulla semplificazione delle procedure amministrative per la costruzione di nuovi impianti disse a Supporters Magazine: “L’Italia ha bisogno di regole nuove per tutta l’impiantistica sportiva, che in alcuni casi fa registrare situazioni da terzo mondo. Occorre dare risposte concrete ad un’emergenza di cui gli stadi rappresentano solo la punta dell'iceberg”. La legge non passò e come quella molte altre negli anni successivi. Nel 2021, finalmente, è stato pubblicato il Dlgs n°38 (qui il testo in Gazzetta Ufficiale) in attuazione alla riforma dello sport del 2019. La semplificazione per i nuovi impianti è rimasta soltanto sulla carta.

Sono passati undici anni da quella dichiarazione (e da altre che abbiamo raccolto nel corso del tempo) e cosa è cambiato? Qualcosa sicuramente si è mosso. Tortona, come si vede dalla foto di copertina che rappresenta come sarà tutta l'opera finale, è ormai ai dettagli per l'inaugurazione completa della sua Cittadella dello sport. Il campo più piccolo è già attivo, ci gioca la squadra femminile e può avere fino a 100 spettatori, l'arena dove giocherà la Bertram dovrebbe essere inaugurata a gennaio o febbario 2025. Novità importanti arrivano anche da Venezia, Varese, ma anche Cantù, Udine, Ravenna.

Si è aggiunto Napoli con un progetto che sembra già avere un canale preferenziale in consiglio comunale, così come a Trapani con il vulcanico presidente Antonini che ha annunciato di essere pronto per la fase esecutiva di una cittadella dello sport che sorgerà nella periferia della città su terreni in parte privatie in parte demaniali. Dovrebbe comprendere, a detta dello stesso Antonini, il nuovo stadio da 20 mila posti, un palasport da 8 mila, un albergo da 40 stanze, una foresteria, 4 campi da calcio, ristoranti, negozi, un cinema, una clinica per lo sport e un laghetto aetificiale. "Dalle parole passeremo ai fatti - ha detto il numero uno delle due squadre sportive della città -. L'investimento sarà di circa 80 milioni di euro". Vedremo, ovviamente, quale sarà lo sviluppo.

Altri progetti sono in partenza, come ad esempio a Bergamo che sarebbe dovuto essere pronto a settembre 2024 ma è slittato di qualche mese all'interno di una imponente opera di riqualificazione urbana che prevede una nuova concezione urbanistica di molte aree in città e in periferia, uno svincolo autostradale tutto nuovo (già inaugurato), nuovi spazi per la Galleria di arte contemporanea e una vera e propria cittadella dello sport (qui i dettagli per il nuovo palasport). Chorus Life, l'idea avveniristica nata dal progetto da 400 milioni di euro di Domenico Bosatelli, fodatrore della Gewiss e scomparso nel giugno 2002 e ora portata avanti da Costim e Impresa Percassi (il presidente dell'Atalanta) sarà inaugurato il 21 novembre. All'interno, un Hotel Radisson Superior con 109 stanze super lusso, spazi coperti con 10 mila metri quadrati dedicati alla ristorazione, un centro wellness polifunzionale e la nuova Arena, capace di ospitare dalle 5 mila alle 6.500 persone. Il cantiere è durato 4 anni, ma orà vedrà la luce perchè, da queste parti, i lavori si portano a termine. 

E Brindisi? Tante parole pochi fatti. Secondo qualcuno, sotto traccia qualcosa si sta muovendo, anche se l'iter, a differenza di altre città e altri progetti, è lungo e complicato. L'ultima notizia, in ordine di tempo, è la rinuncia del fondo ASM Global, leader mondiale nell'organizzazione di eventi dal vivo, ad entrare nel progetto, una notizia che avevamo già avuto nei giorni scorsi e che ora viene confermata su alcuni organi di stampa. Il fondo, guidato da Joe Rizziello, aveva chiesto informazioni in città non solo per la New Arena ma anche per altri siti da riqualificare, ma poi non ha avuto risposte in tal senso e quindi ha preferito proseguire nella partecipazione dei progetti della "Cantù Arena" e soprattutto della nuova arena di Bergamo. Anche altri contatti non sarebbero andati a buon fine e c'è da capire se gli eventuali investitori non siano attratti dal progetto oppure se le garanzie offerte non siano adeguate. 

Si sperava nei soldi destinati ai Giochi del Mediterraneo, in programma a Taranto nel giugno 2026 e con Brindisi coinvolta in diversi sport di squadra, ma i soldi sono destinati ad altre strutture pubbliche cittadine (e non private come è il Pala Eventi), come si sapeva fin dal primo minuto, nonostante in molti pensavano il contrario. Ci sarà un ricco finanziamento per lo stadio Fanuzzi, che vedrà ricostruita la gradinata e la nuova tribuna stampa, e avrà un nuovo parcheggio.

L'assessorato ai lavori pubblici del comune di Brindisi ha già affidato "la progettazionedi fattibilità tecnica ed economica della direzione dei lavori e coordinamento della viabilità della Cittadella dello Sport di contrada Masseriola alla RTI Engineering srl per un totale di euro 171.647,65". Due cose da dire a riguardo: la prima è che il finanziamento riguarda l'intera area di contrada Masseriola e NON sono cifre per un futuro Pala Eventi, in quanto quest'ultima opera è proposta e gestita da privati e non rientrante nei fondi dei Giolchi del Mediterraneo, cosa risaputa dal primo momento. Seconda considerazione: si parla di affidamento della progettazione di fattibilità, ovvero una fase iniziale che poi dovrà esser completata con la realizzazione dei lavori. Da quanto ci risulta, anche per la "New Arena" siamo a questa fase, ovvero solo alla fattibilità progettuale. 

Il progetto, come si ricorderà, fu presentato in tutti i dettaglli nell'ambito di un workshop a Taranto sui Giochi del Mediterraneo, ma da allora non ha avuto più gtrandi sussulti, nonostante più volte la New Basket, capofila dell'Ati New Arena, l'associazione temporanea di imprese che racchiude il gruppo di soggetti interessati alla costruzione, abbia più volte rassicurato che il progetto si farà. Ad aprile si era parlato di alcuni soggetti statunitensi interessati ad entrare nel progetto (ora defilati), poi con l'arrivo di Valtur come nuovo sponsor per la stagione 2024/25, si era accostato il gruppo leader dei villaggi turistici ad un possibile ingresso nella società di imprese, e addirittura qualcuno aveva già immaginato il nome di Pala Valtur, ma i proprietari del marchio non sembrano interessati al nuovo palasport. All'orizzonte, a quanto sappiamo, non ci sono altri soggetti interessati. 

leggi anche: New Arena da 7 mila posti, progetto presentato a Taranto

Ad agosto 2023, Asset, l'Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio, aveva certificato il progetto, ma in questo anno e mezzo si è mosso davvero poco. Anzi, ad aprile 2024 c'è stato un nuovo contenzioso, ovvero quello degli espropri. L'amministrazione comunale ha adempiuto ai propri obblighi, l’impegno di una prima somma pari a 250 mila euro per le opere di urbanizzazione e l’acquisizione delle aree dei privati con esproprio. Ma la procedura è ora al centro di un arbitrato. I proprietari si sono infatti opposti alla valutazione complessiva pari a 500 mila euro fatta negli anni scorsi dall’amministrazione comunale. Il lodo arbitrale ha riconosciuto un importo di circa un milione di euro. Si tratta di una valutazione ancora pendente, in quanto il comune di Brindisi ha opposto ricorso. La querelle continua, ma il tempo passa.

Orzinuovi, una bella sorpresa in A2. Ora serve confermarsi

Gruppo_Mascio_Orzinuovi_e_RivieraBanca_Basket_Rimini-4e9dafceOrzinuovi, nuova versione. Retrocessa lo scorso anno, ma "salvata" dal Griuppo Mascio che ha deciso di trasferire le sue attività da Treviglio nella cittadina bresciana, ora viaggia a metà classifica in A2. Domenica scorsa, la rimonta non si è concretizzata e così la sfida del Pala Radi ha sorriso alla Ferraroni Juvi Cremona 84 a 77,. Nuovo stop esterno per il Gruppo Mascio Orzinuovi nonostante la buona reazione della ripresa, ma non abbastanza per tornare a sorridere dopo lo stop interno infrasettimanale con la capolista, la Banca Riviera Rimini.

Giustamente rammaricato e arrabbiato coach Franco Ciani: "È evidente che in questo campionato non puoi concedere un quarto agli avversari. Paghiamo tre aspetti: un secondo periodo scellerato, abbiamo tirato con il 40% da dentro l’area e le 18 palle perse. La sommatoria di tutto ciò ci ha condannato. Per fortuna abbiamo concluso questo ciclo di cinque partite in due settimane, ora torniamo in palestra per lavorare facendo tesoro di questi insegnamenti»".

Fortitudo, la grande forza arriva dai 4567 abbonati

1728717504842Finalmente è tornata a giocare in casa. Ebbene si, la Flats Service Fortitudo Bologna dopo due trasferte e due ko consecutivi è tornata a a giocare davanti al proprio pubblico. 4567 abbonati, un record, più tanti altri paganti. Il Pala Dozza, come sempre, è un catino di entusiasmo bianco blu. E arriva anche la prima vittoria: dopo 30’ minuti di sofferenza contro una Gruppo Mascio Orzinuovi che può avere solo che rimpianti dopo questa sconfitta. La squadra guidata da coach Cagnardi soffre parecchio, va sotto anche di 10 lunghezze al 27’, da quel momento piazza un parziale di 27-12 che gli permette di ribaltare l’inerzia della gara e portarsi a casa la prima vittoria in regular season.

A spingere ancora una volta alla vittoria è il pubblico che, nel momento più difficile dei propri beniamini, si fa sentire ancora di più risultando poi il sesto uomo in campo. Ma di certo non è una novità questa, visto che i tifosi bianco-blu seguono i propri giocatori in tutta Italia e nelle partite in casa fanno sempre la differenza. 

Questa vittoria della Fortitudo Bologna potrebbe, di fatto, essere la prima di una lunga serie. Dopo due ko consecutivi in trasferta sugli ostici campi di Milano e Rimini, Fantinelli e compagni non avevano dato buoni segnali, lasciando tanti dubbi sia sulla fase difensiva che offensiva. Sicuramente il roster costruito in quest’estate dal GM Basciano insieme all'alenatore con la supervisione e coordinamento di Teoman Alibegovic in rappresentanza della società è di alto livello, con l’innesto di giocatori che molto bene hanno fatto nelle annate precedenti nelle vecchie squadre di appartenenza e di chi invece era in cerca di ritrovare quella fiducia che via via aveva perso nell’ultima annata come Fabio Mian.

Damiani a SM: "La Fip Puglia ha grandi prospettive"

Francesco Damiani, 51enne barese, è stato riconfermato alla presidenza di Fip Puglia per il quadriennio 2025-2028: il responso è arrivato dall’Assemblea elettiva svoltasi a Bari. Damiani ha ottenuto 108 voti, a fronte dei 49 voti ottenuti dall’altro candidato Angelo Barnaba. Eletti anche i sei membri del Consiglio regionale: si tratta di Marisa Bizzarro, Giuseppe Di Vagno e Nico Valzani, alla prima esperienza come consiglieri, e di Valentino Mandolfo, Stefania Scaramuzzi e Giuseppe Olive, confermati nella carica.

A pochi giorni dalla rielezione, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Damiani che, con grande cortesia, e nonostante i tanti impegni di questi giorni, ha risposto alle nostre domande aprendosi alla trattazione di molti temi interessanti. Ecco di seguito, il nostro dialogo.

  - Congratulazioni per la rielezione, quali saranno i punti salenti del nuovo quadriennio?

“Dare continuità al lavoro iniziato nel 2020. Le società pugliesi hanno scelto di dare ancora fiducia a me e ai consiglieri che mi affiancheranno in questo quadriennio e quindi c'è da portare avanti e sviluppare ancora quanto iniziato e, ovviamente, anche pensare a qualcosa di nuovo. Intanto, c'è da ridurre la distanza percepita fra il Comitato e le società e questo si può fare soltanto con incontri più frequenti nelle varie province, ma anche con maggiore presenza sui campi, una delle prime cose che ho chiesto ai consiglieri e che chiederò a chi sarà nominato delegato provinciale. Dedicheremo ancora più attenzione al basket femminile anche grazie alla presenza in Consiglio di due donne, Stefania Scaramuzzi e Marisa Bizzarro, dove comunque, almeno a livello giovanile, assistiamo a una ripresa. In generale, bisogna prestare sempre più attenzione alle istanze delle società”

 - Quale sarà la prima cosa che farà da presidente insieme al nuovo consiglio regionale?

“Una delle prime cose da fare, potrebbe essere lavorare sulla formazione degli arbitri, uno dei settori più critici, non soltanto per noi, ma direi per tutti gli sport. Abbiamo bisogno di arbitri sempre più pronti tecnicamente e fisicamente. Nei campionati giovanili, parliamo di ragazzi giovanissimi che hanno diritto di divertirsi mentre svolgono la loro attività proprio come i giocatori e che, invece, quasi in ogni partita vengono pesantemente insultati dagli spettatori (che sono i genitori dei giocatori) e da tecnici e dirigenti. Come federazione, dobbiamo fare in modo che loro siano più sicuri del loro ruolo in campo grazie a una conoscenza più approfondita del regolamento e della tecnica arbitrale. E' un lavoro lungo, ne siamo consapevoli, ma che può portare soltanto benefici”

 - Come vede la stagione del basket pugliese? Le due squadre in A2 avranno obiettivi diversi, poi in B Nazionale e B Interregionale ci sono tante pugliesi (la Dinamo Brindisi tra queste), cosa ne pensa?

“Per il basket pugliese spero sia una stagione felicissima. Intanto per Brindisi che cerca un prontissimo ritorno in serie A. L'inizio di campionato non è stato promettente né per loro, né per Nardò, ma la A2 è un torneo lunghissimo e siamo solo alle primissime battute, per cui aspetterei ad esprime giudizi negativi sulle due squadre. In particolare per Brindisi. Assorbire la botta di una retrocessione non è facile, sopratutto dopo 12 stagioni consecutive in A, ma mi sembra che la società abbia lavorato bene in estate e c'è tutto il tempo per rifarsi. In B nazionale, credo che Ruvo reciterà come sempre una parte da protagonista, mentre per San Severo bisogna avere più pazienza. E' una squadra molto rinnovata, sopratutto anagraficamente, e ha bisogno di tempo per mettere tutto a posto. Infine, la B interregionale, un campionato direi del tutto pugliese con 9 squadre su 12 di casa nostra. Ce ne sono alcune attrezzate per il salto di categoria, mentre qualche altra dovrà probabilmente soffrire fino alla fine per mantenere la categoria, ma si può ripetere l'impresa dell'anno scorso con tutte le nostre squadre salve. La Dinamo Brindisi è una società che lavora da anni sul doppio binario del rafforzamento societario con una sempre migliore organizzazione senza tralasciare l'aspetto agonistico e le promozione o il bel campionato passato sono lì a dimostrarlo. Per quest'anno ci sarà da confermare quanto di buono fatto nello scorso campionato, provando a salire un altro gradino guardando quindi ai playoff”

 - Lei ha un ricco curriculum legato al basket, anche giovanile. Come vede il futuro del basket italiano e quali dovrebbero le strategie per valorizzare i tanti ragazzi italiani che non sempre trovano spazio?

“La valorizzazione del basket italiano può passare solamente attraverso il lavoro delle società sui settori giovanili. Ci vuole un cambio di mentalità che porti a considerare quelle per i giovani non spese, ma investimenti che daranno frutti a medio lungo termine. E i settori giovanili devono essere sempre più organizzati con allenatori preparati e staff tecnici e dirigenziali completi. La differenza fra le società meridionali e quelle settentrionali spesso sta proprio in questo. Abbiamo buoni giocatori, buoni allenatori, ma ci manca quel qualcosa in più per poter competere a livelli più alti e penso alle squadre qualificate alle finali nazionali. Non vorrei che l'ottimo risultato di Fortitudo Francavilla e New Basket Brindisi della scorsa stagione, resti un episodio isolato. Però i settori giovanili si riempiono sempre più di stranieri che potranno giocare i campionati senior da formati, ma non potranno tornare utili alla nazionale ed ecco che al vertice c'è sempre meno materiale umano fra cui scegliere. Mi rendo conto che chi investe debba fare le sue scelte, ma è difficile pensare ad un basket italiano competitivo se gli italiani sono sempre meno”.

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Marino Petrelli

foto esclusiva SM scattata presso il Comitato regionale

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