Pillole di palla a spicchi. Dodici mesi di emozioni
E' tempo di fare un bilancio di questo anno cestistico appena trascorso vissuto tra alti e bassi, tra gioie e dolori. Un 2022 che sembra abbia messo definitivamente alle spalle i problemi che la pandemia ha causato al mondo dello sport in generale e della pallacanestro permettendo un progressivo ritorno al 100% di capienza all’interno dei palasport e al completo abbandono dell’uso della mascherina. Se c’è un ricordo sportivo che difficilmente un amante della pallacanestro dimenticherà è quello del 14 settembre quando a un passo dal paradiso, i due tiri liberi di Fontecchio e la successiva preghiera allo scadere si sono spenti sul ferro e con essi il nostro sogno di raggiungere un’insperata semifinale di Eurobasket.
In qualunque modo la si voglia vedere quella sconfitta contro la Francia, vice campione olimpico che proprio alle Olimpiadi avevamo ancora una volta messo con le spalle al muro, se un grosso rimpianto o una grande soddisfazione, l’Italia ha dimostrato di meritarsi di essere tra le grandi squadre, di poter competere anche contro chi gioca nei massimi campionati europei o in Nba, di poter compensare le enormi ed evidenti differenze di peso e di centimetri dei loro avversari con grinta, entusiasmo e tanta voglia di fare e dare prova di essere “piccoli” tra i “grandi”.
Il risultato di Eurobasket dimostra dunque che la qualificazione alle Olimpiadi e il quinto posto ottenuto a Tokyo non fossero frutto del caso ed è stato ribadito qualche mese dopo quando a Tbilisi ha staccato in anticipo il pass per la World Cup del 2023 battendo la Georgia in una sfida dalle mille emozioni (la foto di copertina testimonia l'entusiasmo a fine partita, ndr). Per l'Italia si tratta della seconda partecipazione consecutiva ottenuta sul campo dopo l'edizione cinese del 2019 e questo non accadeva da oltre trent’anni (1986-1990). Una nazionale, insomma, che ha fatto sognare gli italiani e che si spera possa continuare a farlo anche al Mondiale in cui c’è chi si augura di vedere Paolo Banchero in maglia azzurra.
leggi anche: Italbasket ad un libero dal paradiso
MILANO E BOLOGNA, LE REGINE D'ITALIA - Ma il 2022 è stato anche l’anno per un altro grande traguardo per la pallacanestro italiana per mano della Virtus Bologna che ha vinto l’Eurocup per la prima volta nella storia non solo della Virtus ma dell’intero basket italiano. Un successo questo che ha significato non solo un ulteriore trofeo nella già ricca bacheca dei bolognesi ma che ha rappresentato il lasciapassare per il ritorno in Eurolega, la massima competizione europea in cui la Virtus mancava da 14 anni, con l’ultima partecipazione nel 2008, e in cui non si vedevano due squadre italiane da ben sette anni, con Milano e Sassari nel 2015.
L’Olimpia Milano ha invece conquistato la Coppa Italia a febbraio scudetto numero 29 della sua storia battendo nella serie finale proprio i campioni in carica della Virtus Bologna, confermando sempre più la rivalità tra le due squadre, e prendendosi una soddisfacente rivincita dopo la sonora disfatta per 4-0 nella finale playoff del 2021 in cui trionfarono proprio i bolognesi. Ma se la prima metà dell’anno è stata positiva e ricca di vittorie per entrambe le compagini, questa prima parte di stagione sta un po’ deludendo le tante aspettative: sebbene il percorso di Bologna e Milano nel campionato italiano stia procedendo in tranquillità, senza grossi intoppi occupando rispettivamente la prima e la seconda posizione in classifica, lo stesso non si può dire per il cammino in Eurolega, iniziato con grosse difficoltà con sole sei vittorie per l’Olimpia e sette per Bologna tra cui quella nel derby. le ultime settimane sembrano aver invertito la tendenza e i play off potrebbero essere più vicini rispetto all'inizio.
Se per la Virtus si può addurre una sorta di giustificazione per essere una esordiente nella competizione, nonostante un roster profondo e di alto livello, per l’Olimpia la musica cambia. Gli ottimi risultati ottenuti nelle ultime due stagioni, nel 2021 in cui raggiunse le Final Four, eliminata dal Barcellona sul fil di sirena, e nel 2022 in cui uscì ai playoff per mano dei campioni dell’Efes in una serie in cui vendette cara la pelle, avevano preannunciato grandi speranze che per adesso non sono state rispettate. Si spera che nel 2023 si possa cambiare rotta.
IL BILANCIO DI BRINDISI E LE ALTRE - Non solo Milano e Bologna: il 2022 è stato un anno di grandi successi anche per altre squadre italiane. Lo straordinario campionato disputato della Leonessa Brescia, forse uno dei più belli e soddisfacenti della sua storia, e quello della Bertram Derthona che da matricola ha raggiunto la finale di Coppa Italia e la semifinale scudetto. Per non parlare della VL Pesaro che nel 2022 è tornata a disputare una serie playoff, dopo dieci anni dalla sua ultima partecipazione, e ha iniziato con grande entusiasmo questa nuova stagione. Da non dimenticare anche il ritorno in serie A di Verona e Scafati, dopo tanti anni nel purgatorio della LegaDue e, per le noti dolenti, le retrocessioni di Cremona e della storica Fortitudo Bologna.
E Brindisi? Facciamo un po’ il punto della situazione in casa nostra. Il 2022 non si può di certo descrivere come un anno particolarmente brillante e soddisfacente ma dal quale bisogna prendere tutto ciò che c’è di buono e la salvezza, anche se conquistata solo alla terzultima giornata di campionato, che ci permette di disputare la massima serie per il decimo anno consecutivo è sicuramente uno di questi (leggi qui il racconto di gara 4 a Pistoia nel giugno 2012).
E la partecipazione per il sesto anno a una coppa europea è l’ennesima dimostrazione di quanto di buono è stato fatto fino ad oggi da Brindisi e dalla società di Nando Marino per quanto l’eliminazione arrivata troppo presto, già alla prima fase a gironi, dalla Fiba Europe Cup non è stata bene accolta dai tifosi brindisini. Un 2022 costellato da poche vittorie, solo 13 in totale in tutte le competizioni da gennaio ad oggi, tante sconfitte e tantissime fasi altalenanti in cui gli uomini di coach Vitucci non sono mai riusciti a trovare continuità e brillantezza.
Come detto, dieci anni ininterrotti di serie A che hanno permesso ai biancazzurri di diventare una realtà rispettata e temuta nel panorama cestistico italiano motivo per cui la pallacanestro è un patrimonio che Brindisi deve difendere a tutti i costi. Con la speranza che il prossimo anno possa essere ancora ricco di vittorie e soddisfazioni auguro a tutti voi un felice e sereno 2023. Sarà per noi di Supporters Magazine l'anno dei 250 numeri e tante altre belle e nuove iniziative. Un motivo in più per guardare al futuro con fiducia e al nuovo anno con la speranza di continuare a fare bene.
leggi anche: Brindisi, poche gioie nelle ultime due stagioni europee
Chiara Masiello
(1 gennaio 2023)
credits photo: Ciamillo/Castoria