Italbasket, mondiale con luci e ombre
Il mondiale volge al termine ed è tempo di bilanci più o meno definitivi. Come nel 2019 in Cina, un mondiale che abbiamo vissuto dal vivo, anche questa edizione alla fine parlerà europeo, allora fu la Spagna questa volta una clamorosa Germania guidata da Dennis Schroder eletto Mvp dell'intera manifestazione, segno che probabilmente il modo di giocare continentale resta ancora il più efficace. Stati Uniti e Canada, pieni di giocatori di Nba, sono ancora una volta rimandate, se non proprio bocciate. Ma se per il Canada la concquista della medaglia di bronzo è sato comunque un successo perchè ha vinto la prima medaglia ai mondialinella sua storia cestistica, per gli States si tratta di un fallimento evidente, Vedremo come si presenterà la nazionale a stelle e strisce alle Olimpiadi di Parigi 2024. Big o non big Nba? Pare di sì. Certamente, un altra delusione non sarà più accettata dalle loro parti.
L'Italia ha chiuso all'ottavo posto dopo la sconfitta contro la Slovenia nel giorno dell'ultima partita in maglia azzurra e dell'ultima in assoluto di Gigi Datome, capitano vero in campo e fuori che avrebbe meritato qualche successo nel suo ventennale impegno tricolore. Abbiamo raggiunto il terzo miglior rilutato di sempre ad un mondiale, dopo i due quarti posti del 1970 e del 1978. Già questo dovrebbe essere motivo di orgoglio, ma come sempre non basta. I tifosi, l'opinione pubblica e forse anche il presidente federale Petrucci avrebbero voluto di più, magari ingolositi dalle parole che arrivavano da Manila da giocatori e staff ttecnico, nonostante si conoscessero i limiti di questa nazionale.
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