Basket femminile in crisi. A1 a 11 squadre e idee confuse
È stata un’estate ricca di colpi di scena per il basket femminile e quasi sempre negativi per l’intero movimento cestistico in rosa. Sono ben tre le squadre che non si sono iscritte al prossimo campionato di Serie A1 femminile e tutte e tre sono città che vivono di pallacanestro. Se per Ragusa c’è stato solo un passo indietro con la decisione di riposizionarsi nel piano di sotto cercando innanzitutto di consolidarsi economicamente per poi puntare di nuovo di tornare nel posto che gli spetta, per Bologna e Roma non è lo stesso. La rinuncia della Virtus Segafredo ha spiazzato tutti. Le motivazioni di questa rinuncia lasciano un po’ di perplessità: secondo il patron Zanetti il maschile assorbe molti soldi quindi hanno deciso di non fare più il basket femminile professionistico per dedicarsi unicamente alla prima squadra maschile. Eppure in appena cinque anni la squadra femminile ha raggiunto due volte la finale scudetto e giocato l'Eurolega.
Una decisione che lascia tanti dubbi, come il fatto che la stessa Cecilia Zandalasini si era lamentata nei propri social scrivendo: “la mia vita è passata dall’ avere due anni di contratto nella città che amo, alla chiusura del settore femminile della mia squadra senza preavviso, senza segnali di avvertimento, senza garanzie ed all’interno di una società che ha sempre fatto grandi proclami e rivendicato solidità e progettualità"
Per Roma (nella foto Nicole Romeo con la maglia Oxygen in una delle ultime apparizioni nella capitale, ndr) le motivazioni non sono state rese note ma viene a pensare che non sia stato per problemi economici ma bensì per problemi interni. La Oxygen aveva fatto tanti proclami ad inizio stagione, riportando il basket femmnile di A1 a Roma dopo diversi anni e conquistando anche il primo turno dei play off, persi contro Venezia, poi campione d'Italia. Poi il silenzio e la "morte" sportiva senza un comunicato, senza una spiegazione, senza che la Lega abbia scritto qualcosa o sostenuto la posizione di molte giocatrici rimaste senza contratto.
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CAMPIOATO A 11 SQUADRE, PROBABILE DUOPOLIO VENEZIA E SCHIO - La Lega, dopo i forfait delle tre squadre, ha provato in tutti i modi a fare un campionato a 12 squadre ma non c’è stato verso. Pareva tutto fatto per il passaggio della Mercede Alghero dalla serie B alla serie A1, ma tutto si è fermato quando le sarde non hanno passato i controlli Comtec. Ma il problema non è la mancata iscrizione della Mercede Alghero ma bensì il fatto che una Lega per fare un campionato pari deve andare a pescare fino alla Serie B perché in Serie A2 nessuno a livello di costi si può permettere questo passaggio di categoria.
Ma il vero dilemma è: la Lega si è resa conto di queste gravi problematiche a livello di costi? Pare di no. E poi un altro quesito è: un campionato così misero a 11 squadre con una spaccatura tra le prime due e tutti gli altri team aiuterà la nazionale femminile che il prossimo giugno giocherà un girone dell’Europeo in casa a Bologna? Non è da dimenticare il pasticcio fatto dalla stessa Lega con il calendario pubblicato il giorno 5 agosto alle 12 e rimosso dopo 3 ore per motivi alquanto discutibili (qui il calendario definitivo). Di certo non inizia nel migliore dei modi la nuova stagione 2024/2025 nel basket femminile, la speranza è che il tutto si possa concludere decentemente a giugno con l’europeo in casa.
A settembre finalmente si parte, ma che campionato sarà con appena 11 formazioni al via ancora non è dato sapere. E' probabile che Venezia e Schio faranno ancora campionato a parte vista la differenza di budget tra le due squadre venete ed il resto dei team, ma poi alla fine sarà sempre il campo a parlare. Ma che visibilità potrà avere un campionato così con una differenza abissale tra le prime due della classe e tutte le altre? Sassari, Geas e Campobasso proveranno ad alzare l'asticella, le due neo promosse, Derthona e Alpo Verona, sperano di conservare la categoria (qui la storia della loro promozione dalla serie A2)
LE NAZIONALI UNDER NON BRILLANO - Estate parecchio deludente anche in chiave nazionale giovanile con le sole Under 17 maschile e U20 femminile che son riusciti a portare a casa una medaglia, rispettivamente d’argento e bronzo. L’U18 femminile non ha brillato particolarmente all’Europeo e men che meno ha fatto la nazionale U17 femminile al mondiale. Questi risultati potrebbero essere un chiaro segnale per il futuro?
L’unica speranza per il settore femminile è aggrappata all’U16 che ha vinto all’esordio con la Croazia e perso dopo un overtime ieri con la Germania e oggi vinto contro la Svezia. Ora gli ottavi di finale: domani sapremo se il percorso è tutto in crescendo o anche questa volta ci dovremmo accontentare di un posizionamento fuori dal podio. Tanti interrogativi, ne agigungiamo un altro: che estate sarà la prossima con la nazionale maggiore che giocherà in casa a Bologna il girone dell’Europeo femminile a giugno e che già nel 2023 è uscita con l eossa rotte dal torneo continentale a Tel Aviv?
Chiara Morbio
credits photo: Oxygen Basket Roma