Brindisi, due partite per capire chi sei

Scritto da Redazione on . Postato in Il direttore

facebook_1731689132226_7263230654055014219Siamo andati in stampa senza conoscere il risultato della partita che Brindisi ha giocato (e poi persa 74-63, ndr) a Milano contro la lanciatissima Urania degli ex Alessandro Gentile e Gianmarco Leggio. Partiamo però dai progressi che la squadra ha compiuto a Cremona e poi in casa contro Udine, che hanno portato a due vittorie fatte di difesa, circolazione di palla e maggiore attenzione ai tiri da prendere in attacco. Quando Brindisi prende ritmo e costringe gli avversari a punteggi più bassi, è più facile giocare di squadra. Con Almeida, giocatore arrivato in un ruolo diverso da quello di cui si aveva realmente necessità, i possessi offensivi sono maggiormente distribuiti e ne ha beneficiato tutta la squadra. Allen per primo, ma anche Calzavara, 22 punti per lui contro Udine, e De Vico, che è tornato a far vedere le cose buone per le quali è stato chiamato a Brindisi. L'ex Torino purtroppo dovrà stare fuori ancora altri 15 giorni per un problema al ginocchio.

La sconfitta all’Allianz Cloud (l’ex Pala Lido) ha riproposto i soliti dubbi di questo inizio di campionato: difficoltà in attacco,alcuni giocatori con tanti alti e bassi,  Allen che sembra un corpo estraneo al gruppo e anche contestato a fine partita. La società gli ha presentato un provvedimento disciplinare di entità quasi nulla, il giocatore si è scusato (parole che sembrano solo di circostanza), ma la realtà è che da lui serve ben altro.

Quale è la vera squadra lo scopriremo in queste prossime tre partite, poi ci sarà la trasferta a Rimini, attuale capolista e squadra davvero molto ben organizzata, e in quella occasione si potrà capire se Brindisi può davvero ambire a posizioni di vertice oppure no.

Il campionato, fino adesso, oltre a Rimini, ha fatto vedere altre belle realtà. Cividale per prima, squadra neo promossa due anni fa, arrivata ai quarti dei play off lo scorso anno e quest’anno rinforzata con l’arrivo di due giovani interessantissimi, Ferrari e Marangon, e con il potenziamento di molti settori societari. Una crescita, dentro e fuori dal campo, che sta dando i suoi frutti. Così come a Milano, sponda Urania: ottimo allenatore, buonissima squadra, crescita dei giovani, un palasport tra i più belli d’Italia. Stesso discorso per l’ambiziosa Sebastiani Rieti. Cantù, Udine e Verona, squadre dall’organigramma ben definito, sono poco dietro, ma stanno risalendo. La Fortitudo Bologna è indietro e Cagnardi è sempre più in bilico sulla panchina. La Serie A2 è molto dura, come scrive Mario Arceri, serve calarsi nella parte con lo spirito giusto.

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Marino Petrelli

credits ph: Maurizio De Virgiliis

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