Da Tortona a Brindisi, la mappa dei futuri palasport

333993403_606692150892116_4278540825910977854_nArene da costruire, alcune in stato avanzato, altre con il progetto approvato, ma lontane dal porre la prima pietra per lungaggini burocratiche o per l’aumento (esorbitante) dei costi delle materie prime. A Bologna, patron Zanetti garantisce che la nuova struttura sarà pronta entro capodanno 2025, e ci crediamo data la solidità dei suoi progetti sia sportivi che imprenditoriali, a Milano lo stesso entro le Olimpiadi 2026. Tortona testimonia il progresso costante dei lavori su Facebook (la foto copertina del nostro articolo). E poi Venezia, Brindisi, Varese, ma anche Cantù, Udine, Ravenna. E il “caso” Roma, ormai da anni senza strutture degne di tal nome. Altri progetti sono in partenza, come ad esempio a Bergamo, ve ne daremo conto. Il tema dell’impiantistica sportiva è stato più volte da noi trattato, sia a livello locale che nazionale. Nel 2013, ad esempio, Dario Nardella, deputato del PD e uno dei firmatari di una proposta di legge sulla semplificazione delle procedure amministrative per la costruzione di nuovi impianti ci disse: “L’Italia ha bisogno di regole nuove per tutta l’impiantistica sportiva, che in alcuni casi fa registrare situazioni da terzo mondo. Occorre dare risposte concrete ad un’emergenza di cui gli stadi rappresentano solo la punta dell'iceberg”. La legge non passò e come quella molte altre negli anni successivi. Nel 2021, finalmente, è stato pubblicato il Dlgs n°38 (qui il testo e il commento) in attuazione alla riforma dello sport del 2019. La semplificazione per i nuovi impianti è rimasta soltanto sulla carta.

Tortona – A distanza di un anno e mezzo dall’inizio dei lavori, un paio di settimane fa sulla sua pagina Facebook la società ha postato alcune foto del cantiere, scrivendo “Avanti, in silenzio, giorno dopo giorno”. Si tratta del progetto “Cittadella dello Sport”, interamente finanziata dal Gruppo Gavio, che prevede la realizzazione del quartier generale del Derthona Basket con padiglioni per ristorazione e attività ricreative, oltre al palazzetto che potrà ospitare fino a 5.000 spettatori per partite ed eventi aperti alla città, un parcheggio di 17 mila metri quadrati e una seconda palestra da quasi 500 posti per partite minori. Il nuovo impianto, progettato dallo studio di architettura Barreca & La Varra di Milano, e che sarà dedicato ai fondatori del Gruppo, Marcellino e Pietro Gavio. Rappresenterà un centro di aggregazione per la città di Tortona con spazi e strutture per il tempo libero, lo sport e la cultura.

La Cittadella dello Sport si estende su un’area di circa 68 mila metri quadri: il nuovo palasport, destinato principalmente alle partite interne della Bertram ma anche a spettacoli e concerti, ricopre un’area di 5 mila mq e il quartiere generale di Derthona, un edificio di due piani con il campo di allenamenti, gli uffici e le sale riunioni. A completare il masterplan, la struttura infopoint, le palestre e i parcheggi. Per il progetto si parla di un investimento complessivo di quasi 20 milioni di euro e la speranza è quella di poterci giocare nella stagione 2023/2024. Dalle foto, sembra che i tempi verranno rispettati.

Milano - C'è grande fermento per la realizzazione del Pala Italia che nascerà nell'area di Milano Santa Giulia e che sarà l'arena polifunzionale più grande d'Italia e ospiterà le gare di hockey maschile durante le Olimpiadi invernali Milano - Cortina 2026. Non sembrerebbero esserci grossi ritardi sulla partenza dei cantieri prevista per i prossimi mesi primaverili per concludersi nell'autunno del 2025; sembrerebbero invece in salita i costi dell'opera, di circa il 30-35% in più. Considerano che la spesa iniziale fissata era di 180 milioni di euro, il 35% in più dei costi significa che il nuovo palazzetto costerà 63 milioni di euro in più. In totale, dunque, l'arena costerà 243 milioni di euro circa. Il progetto, affidato alla società Cts Eventim, in accordo con Milano Santa Gilulia, la società di progettazione proprietaria dell’area, costruirà l'arena su un lotto edificabile di 50 mila metri quadri, con un'area esterna di oltre 10 mila metri quadri e con una capienza fino a 16 mila spettatori sarà l'arena più grande d'Italia e si preannuncia come un capolavoro dell'architettura. L'arena, una volta completata, sarà inizialmente messa a disposizione del Comitato Olimpico Internazionale per i giochi e, in seguito Cts Eventim continuerà a occuparsi della gestione dell'impianto e stima di ospitare tra i 130 e i 200 appuntamenti all'anno tra eventi e concerti.

leggi qui: A Milano nascerà il palasport più grande d'Italia 

Bologna - Lo scorso 23 marzo, a Palazzo D'Accursio, è stato presentato il progetto definitivo di quella che sarà la nuova arena della Virtus Bologna che sorgerà nel quartiere fieristico di Bologna, in sostituzione del padiglione 35, e sarà progettato da MCA-Mario Cucinella Architects. L'arena, che avrà una capienza indicativa di 10 mila spettatori, è stata pensata non solo con le caratteristiche di una struttura sportiva polifunzionale ma anche per garantire efficienza e versatilità in caso di esposizioni fieristiche, con adeguate superfici e altezze libere. Il risultato è un impianto flessibile anche per il numero e la posizione delle tribune poiché grazie a un meccanismo di montaggio/smontaggio è possibile un incremento dello spazio, garantendo la massima efficienza in ogni configurazione del padiglione, da quella sportiva a quella fieristica fino potenzialmente a quella di arena per eventi e spettacoli. Dall'esterno il nuovo impianto sarà percepito come un landmark in virtù delle sue facciate scenografiche e di un involucro dinamico: una quinta urbana su cui si potrà proiettare ciò che accade, mostrandosi come una "lanterna sospesa" che racconta ai visitatori ciò che avviene all'interno. Il progetto, in collaborazione tra il club bianconero e la Fiera, avrà un costo di 55 milioni di euro e sarà pronta tra Natale 2024 e l'inizio del 2025, con l'inizio dei lavori previsto per l'estate 2023. Un progetto ambizioso che rispecchia il blasone della società bianconera. (leggi qui il comunicato completo della Virtus Bologna)

Venezia - Se in campo maschile la situazione è in alto mare, un regalo che farà felici tutti gli appassionati della palla a spicchi e non solo è che a breve inizieranno i lavori per il nuovo Stadio del Venezia Calcio e la nuova Arena per la Reyer che, se tutto va per il verso giusto, da settembre 2027, ma si parla anche del 2026, potrà giocare in un palazzetto nuovo da 10 mila posti. Il progetto si chiama "Il Bosco dello sport", (qui la presentazione del Comune di Venezia) grazie alla creazione di 57 ettari di verde pubblico sui 115 totali dell’area di intervento. Dal 30 dicembre 2022 ed entro il 28 febbraio 2023 sono stati pubblicati i bandi di gara per l’affidamento delle altrettante macrostrutture che compongono il progetto. Tra queste, l'Arena per un importo totale di 107.895.770 euro, di cui 45.962.573 quota Pnrr e 61.933.197 dal Comune di Venezia, e lo stadio in zona Tessèra per un importo totale di 82.720.000 euro, di cui 42.768.748 euro quota Pnrr e 39.951.252 dal Comune di Venezia. L’aggiudicazione dei lavori avverrà entro il 30 luglio 2023, al 30 settembre 2024 è invece prevista la realizzazione di almeno il 30 percento delle opere per raggiungere lo step della trasmissione del certificato di collaudo entro il 30 giugno 2026, in concomitanza con le Olimpiadi.

Un momento di grande gioia per i tifosi della Reyer e del Venezia che finalmente potranno avere degli impianti all'altezza per le varie competizioni. Per la città sarà sicuramente uno stimolo ulteriore il progetto del nuovo stadio e palazzetto, visto che nascerà a Tessera vicino l'aeroporto Marco Polo. Sperando che questo regalo da parte del patron Luigi Brugnaro possa dare anche quell'entusiasmo in più che fino a questo momento mancava alla Reyer e non solo.

Varese - Chi non ha in progetto un nuovo palasport ma un restlyling di quello attuale è Varese, che ha deciso di rifare il look al palasport di Masnago, tornato a chiamarsi con il vecchio nome di "Lino Oldrini", dopo che Enerxenia Energia ha deciso di legare il proprio brand soltanto alle vicende dell’Hockey su ghiaccio. Il progetto di riqualificazione trasformerà l'impianto inaugurato nel 1964, ad oggi il più vecchio tra i 16 della serie A, in una struttura moderna, del terzo millennio, non solo per lo sport ma anche per spettacoli ed eventi. La prima parte dei lavori, saranno sette in totale i lotti da realizzare, prevede che la zona Ovest ospiti il museo del basket che raccoglierà e racconterà gli oltre 75 anni della storia della società biancorossa e del basket regionale; una zona ristorante e bar che avrà una visuale sia verso l'esterno ma anche una vetrata con visuale sul campo di gioco.

Sono anche previsti nuovi spazi per trasferire la sede della Pallacanestro Varese e il negozio di merchandising ma i lavori riguardano anche la parte esterna, la più degradata, dove le attuali scale lasceranno il posto a nuove rampe e ascensori e saranno ricavati dei terrazzi. Gli interventi riguarderanno anche la capienza del palasport ricavando circa 500 posti in più sopra l'attuale settore Curva Nord così da ospitare circa 5.600 mila spettatori per le partite di basket (in questa stagione Masnago ha fatto registrare quasi sempre sold out e un ampliamento non potrà che fare bene, ndr). La riqualificazione è finanziata da Regione Lombardia che ha già stanziato 2.5 milioni di euro e dal Comune di Varese che si sta invece attivando per reperire fondi dal Pnrr.

Brindisi  - La situazione è nota, la New Arena ha già avuto tutti i pareri positivi da Comune e Regione, una parte dei soldi è stata già accantonata, in particolare per le opre urbanistiche e viarie previste come collegamento, ma ci sono problematiche legate all'aumento dei costi delle materie prime e al rifinanziamento del prestito con il Credito Sportivo. Ne parliamo da anni su Supporters Magazine con copertine, articoli, interviste. Ora la speranza del presidente Marino e dei tifosi brindisinii, ma anche dei tanti fuori Brindisi che ogni domenica macinano chilometri per assistere alle partite interne della New Basket, è quella di vedere la posa della prima pietra entro sei mesi, quindi entro ottobre 2023. Bisogna fare presto perchè il nuovo impianto è stato inserito come struttura di appoggio per i Giochi del Mediterraneo del 2026. Di seguito tutte le tappe dal 2020 ad oggi.

Leggi qui: New Arena da 7 mila posti. Il progetto presentato a Taranto 

pala-tiziano-2-1024x682Roma – La capitale è senza impianti degni di tal nome. E le sue squadre, basket e pallavolo, sono costrette a emigrare, chi a Guidonia, chi a Veroli, chi a Ostia. Paradossale la vicenda del Pala Tiziano, il palazzetto dello Sport, costruito nel 1960 da Pierluigi Nervi (lo stesso architetto che ha ideato il Pala Eur) e da sempre considerato un gioiellino. Sottoposto a lavori di ristrutturazione da agosto 2021, il cantiere è sempre fermo. Secondo la precedente giunta Raggi, la riqualificazione dell’impianto si sarebbe dovuta completare “entro 180 giorni naturali e consecutivi dall’inizio dei lavori” come si legge sul cartello ancora in bella mostra davanti all’ingresso. Sono passati 180 giorni e altri 180 e ancora 180. La struttura, ormai devastata e vandalizzata, attende. L’apertura, anche parziale, ipotizzata tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 è saltata I lavori al Pala Tiziano ancora non sono terminati ma l’impianto di piazza Apollodoro, “sarà pronto e consegnato, chiavi in mano, per il prossimo settembre 2023”. La previsione è stata fatta a fine dicembre 2022 da Alessandro Onorato, l’assessore capitolino allo sport.

“La giunta Raggi aveva stanziato 3 milioni e 100 mila euro per restituirlo all’originario splendore - ha sottolineato Onorato - ma il bando è completamente sballato (bando e operato difeso dal consigliere comunale pentastellato Paolo Ferrara, ndr). Non è prevista una recinzione, né l’illuminazione, le telecamere, la guardiania e potrebbe essere vandalizzate il giorno dopo che l’inauguriamo”. Sul soffitto sono stati mostrati gli effetti delle infiltrazioni, causate dalla cattiva impermeabilizzazione all’esterno. Per l’azione erosiva dell’acqua, in alcuni punti il cemento si è scrostato lasciando in mostra i ferri sottostanti. E ci sono anche seggiolini mancanti, senza che ne sia prevista la sostituzione. Insomma, servono altri due milioni e 200 mila euro. Aumentano i costi, passa il tempo e le squadre della capitale rischiano anche il prossimo anno di giocare lontano da casa. (leggi qui la nostra analisi del 2021). 

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Cantù - Secondo quanto riportato da quotidiano Il Giorno, l’arena della Pallacanestro Cantù dopo quarant’anni e un paio di tentativi finiti male, è pronta per approdare in città. Entro fine 2023 il via al cantiere. I tempi dovrebbero essere rispettati dopo il via libera arrivato dagli uffici tecnici comunali che si sono riletti con la lente d’ingrandimento le centinaia di tavole tecniche e oltre un migliaio di pagine di progetti, aggiungendo il loro benestare al via della commissione che ha visto riuniti oltre una trentina di enti che hanno lavorato anche a luglio e agosto. Entro marzo l’appalto da 40 milioni con rilevanza europea potrà essere bandito. Parteciperà alla gara Cantù Next Spa che dal 2019 si è messa al lavoro per tradurre in realtà il sogno. Negli anni i 6 imprenditori canturini sono diventati 21 e il capitale è passato da 450 mila a 1.260.000 euro. Si sono aggiunti il Credito Sportivo, Intesa Sanpaolo, Gruppo Bennet, le aziende di costruzioni Nessi & Majocchi e Consonni Strade, Acinque e Asm Global, la multinazionale australiana che gestisce oltre 350 impianti e centri congressi nel mondo. L’obiettivo è organizzare 80 eventi l’anno e portare 300 mila visitatori per un indotto indiretto di 30 milioni.

L’impianto ospiterà un’arena da 5.200 spettatori, due palestre da 200 posti l’una, un campo esterno per il basket 3 contro 3, uno spazio polifunzionale omologato per ospitare tutti gli eventi indoor, dalla pallavolo alla pallacanestro in carrozzina. Prevista un’area direzionale e una zona ospitalità con bar e ristoranti aperti 7 giorni su 7, e un fast food di 500 metri quadrati. Le tribune nell’arena principale potranno essere spostate per consentire lo svolgimento di concerti musicali e di altri eventi. L’obiettivo è arrivare all’inaugurazione del nuovo palasport nel terzo trimestre del 2024.

Udine - Secondo Udine Today, la nuova struttura ingloberà l'edificio esistente al Pala Carnera. Per trasformarla in un palazzetto da settemila posti, dove si potranno tenere – oltre agli eventi sportivi – concerti e spettacoli. Ma non solo: previsti pure un hotel, una spa da 1000 metri quadri, un secondo campo per il settore giovanile convertibile in sala congressi e spazi complementari allo sport. Il nuovo Carnera è stato immaginato dall'imprenditore Gabriele Ritossa della Sarafin Spa, sostenuto da Alessandro Pedone, presidente dell'Apu Udine in lotta per la promozione in Serie A. Il costo stimato dell'operazione è di 28 milioni di euro circa.

I due imprenditori udinesi ne hanno già messi sul piatto tre, con la creazione di una società veicolo appositamente costituita, denominata “Pala Carnera 4.0”. Altri tre milioni sono arrivati dalla Regione, così come stabilito nell'ultima finanziaria approvata di recente. Questo per avviare l'iniziativa di partenariato pubblico privato. "Contiamo di avviare i lavori nell'autunno 2023 – afferma il presidente dell'Apu – e la stima prevista del cantiere è intorno ai 28 mesi". Il progetto, così come è stato pensato, permette di non interrompere le attività nel palazzetto, tranne nell'ultima fase, nel 2025, quando si dovrà mettere mano alla copertura. Il progetto propone una struttura esterna che includerà il palazzetto esistente. L'attuale impianto verrà sostanzialmente “incapsulato” nel nuovo, preservandone la location storica. Nell'anello esterno verranno creati un business hotel e un aparthotel dotato di servizi per gli spettatori sia di Apu che dell'Udinese Calcio. Prevista la realizzazione di un moderno centro di riabilitazione e preparazione atletica, rivolto agli sportivi che praticano la pallacanestro, ma anche altri sport come rugby, pallavolo, pallamano. Con adiacente una spa aperta al pubblico anche con funzioni riabilitative.

Un secondo impianto indoor di pallacanestro e pallavolo potrà essere usato, anche in contemporanea, per le partite delle formazioni giovanili, maschili e femminili, oltre che della prima squadra femminile. Questo ulteriore campo potrà essere utilizzato come auditorium e centro congressi, con una capienza fino a un massimo di 500 persone. Nel pacchetto anche 30 date l'anno, per cominciare, di concerti o altri spettacoli, concordati con un partner esperto nell’organizzazione di eventi.

Ravenna - Il nuovo palasport potrebbe essere inaugurato entro il 2023 e sorgerà a pochi metri dallo storico Pala De Andrè di viale Europa. Al momento sono state completate le fondazioni e i corpi prefabbricati delle due palestre minori che serviranno per allenamenti e riscaldamento delle gare. Il progetto, per ora va avanti, anche se il Consorzio Research, che si è aggiudicato l’appalto, è al centro di un enorme contenzioso giudiziario. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, “il Tar di Salerno, in un giudizio rapido, ha sostenuto che il Consorzio può restare nella white list in quanto non sono emersi elementi contrari a tale condizione. Il 5 aprile, il Tar tornerà a riunirsi per il giudizio di merito”. I giudici potrebbero quindi confermare questa posizione ripristinando la figura del commissario con il controllo giudiziario sul Consorzio, oppure ripristinare la validità dell’interdittiva antimafia. A seconda della decisione, i lavori a Ravenna andranno avanti o meno. 

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 Chiara Masiello (29/03/2023)

foto: pagina FB Derthona Basket e Roma Today

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