Brindisi nel cuore, il racconto di un tifoso a bordo campo

brindisini a torinoHo potuto assistere a bordo campo ad una delle migliori prestazioni di quest’annata della Happy Casa Brindisi che ha saputo sorprendere tutti battendo in trasferta una delle formazioni più pericolose del nostro campionato e poter raccontare il contorno di questa magica serata. Da tifoso appassionato, è un sogno che si realizza. Il basket brindisino ha sempre fatto accorrere alle partite moltissimi tifosi della squadra pugliese in tutti i campi sparsi per lo stivale e, nonostante l’attuale posizione in classifica, questo accade anche a Torino dove una cinquantina di appassionati hanno assistito dal settore ospiti ad un’incredibile vittoria su un campo tanto lontano quanto difficile da espugnare (era dal maggio 1996 che Brindisi non vinceva  Torino, allora era la poule retrocessione in B1, ndr).

I loro incitamenti si sentivano chiaramente anche dalla mia postazione a qualche metro dalla curva dell’Auxilium, e questo non ha potuto far altro che farmi sorridere e farmi sentire orgoglioso di far parte di una comunità così legata alla squadra. Ad ogni tripla di Nic Moore i cori si facevano sempre più forti e a fine match i loro applausi verso i giocatori quasi surclassavano i fischi di un Palaruffini decisamente poco “happy”. Al mio fianco, a soffrire soprattutto dopo il break negativo del secondo quarto e nei minuti decisivi dell’ultimo periodo, c’era Michele, universitario fuori sede, che tra un video e l’altro ripreso con la sua videocamera non esitava a elogiare il contributo del giovane Mesicek definendo la sua gara “una delle migliori prestazioni da quando è a Brindisi”.

Michele non è stato l’unico ad aver speso belle parole sul lavoro dello sloveno perché anche Massimo Cappelli, presente in quasi tutte le trasferte, ha espresso la sua soddisfazione verso la crescita del giocatore e la fiducia al nuovo coach Vitucci che “ci sta facendo uscire da un momento molto buio e in generale piace più di Dell’Agnello, infatti abbiamo vinto 2 delle ultime 3 partite e quella contro Cantù non la commento neanche”.

In generale quello che è parso a tutti i presenti è il buon lavoro dello staff che ha saputo preparare ottimamente una partita difficilissima e lo splendido duo Moore-Mesicek che ha affondato le speranze della Fiat. Anche in questa occasione i colori bianco-blu si intravedevano sporadicamente persino tra le tribune e i parterre, sintomo di una notevole presenza di brindisini “fuori sede” nelle zone piemontesi: durante la pausa lunga ho avuto una bella conversazione con Cosimo, brindisino che vive da anni in un paesino poco sopra Torino e che sfoggiava fieramente la felpa blu in mezzo alla marea gialla, che ha ammesso di essere entrato al palazzetto con ben poche speranze riguardo l’esito del match e che suppongo sia tornato a casa con un sorriso stampato sulla bocca.

Lo stesso sorriso che è venuto a me chiacchierando velocemente con il presidente Marino prima della gara, chiedendogli la vittoria come regalo per augurarmi buona fortuna per l’imminente sessione esami universitaria. Alla fine è stato un bellissimo “IN BOCCA AL LUPO” (per la cronaca, esame di botanica generale superato brillantemente, ndr)

Di certo, a prescindere dalla situazione o dalla partita, ciò che non mancherà mai alla squadra pugliese è il tifo, perché è ormai evidente che in ogni parte d’Italia, in ogni palazzetto, ci sarà sempre almeno un brindisino che porta vanitosamente la sciarpa con il cervo, sperando in una vittoria dei suoi beniamini. Forza Brindisi sempre! 

Andrea Conte

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