Migliorare e divertirsi. Ecco i propositi della nuova Torino

basket-Auxilium-Cus-TorinoSembra passata un'eternità da quel fatidico mercoledì di inizio maggio che permise all'allora neo promossa Auxilium Cus Torino di festeggiare un'agognata quanto tormentata salvezza. Dopo un anno costellato dalle più improbabili vicissitudini, causate da un'inesperienza generale unita ad una buona dose di sfortuna, la società sabauda ha avuto tutto il tempo di riflettere sui propri errori e prepararsi ad affrontare la nuova stagione. Parole d'ordine: migliorarsi, vivere un anno sereno e divertirsi.

Una volta giunti al traguardo non c'è tempo di leccarsi le ferite ed autocommiserarsi. Bisogna agire subito, capire che si è chiuso un ciclo e ripartire da zero, dalle fondamenta della società. Il club si muove celermente e dopo qualche giorno viene ufficializzato un turn over ai vertici dirigenziali. A dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto, Renato Nicolai viene promosso a direttore generale e, per creare una nuova squadra che permetta ai gialloblù di vivere con più tranquillità la nuova stagione, viene ingaggiato un veterano del campo: Marco Atripaldi. È il momento di pensare ai protagonisti sul campo ma non senza un'idea precisa del progetto che si vuole perseguire. In panchina, chi ha compiuto un'impresa quasi impossibile con serietà e dedizione deve rimanere a Torino e così, coach Vitucci e lo staff tecnico vengono confermati.

Dall'altra, sfruttando i contratti in scadenza con quasi tutti i giocatori della precedente annata, la società compie il secondo decisivo passo per voltare pagina: nessuno (o quasi) degli atleti verrà rinnovato. Per costruire il nuovo roster non si sceglie la formula più facile, il 5+5, ma il trio composto da Vitucci, Atripaldi e De Benedetto, lavora duro per gettare le basi di una squadra equilibrata, competitiva e che possa togliere qualche soddisfazione.

Per quanto riguarda gli italiani, da una parte si punta sui giovani di belle speranze con tanta fame e voglia di mettersi in gioco (Fall, Alibegovic, Okeke); dall'altra si va alla ricerca di esperienza e leadership (Poeta e Mazzola). Lo stesso criterio viene scelto per gli extracomunitari. Washington rappresenta l'affidabilità e la sicurezza e i “rookies” Wilson e Harvey la scommessa e l'estro.

Quando poi, al di là di ogni aspettativa, un fuoriclasse come DJ White, tra i migliori marcatori della stagione 2015/2016, decide di voler tornare nel capoluogo torinese, le buone sensazioni vengono confermate tutte e la fiducia per un futuro roseo prende il sopravvento. L'ultima pedina per chiudere il cerchio, il play straniero, ha bisogno solo dell'ufficialità ma la squadra può definirsi fatta e, nel frattempo, per gli allenamenti, sono giunti i rinforzi (Parente).

PROGETTO E OBIETTIVI 2016/17 - Al Palaruffini si respira un'aria di serenità e voglia di riscatto. Tutti sono pronti a dare il proprio contributo alla causa, consci del fatto che Torino è davvero città di basket e che nonostante i pessimi risultati in campo dell'anno scorso, la città è presente e il margine di crescita è amplissimo. La società si è dimostrata umile e pronta a rialzarsi dopo una quasi definitiva caduta e, come spesso accade quando si sfiora il baratro, gli obiettivi e i propositi ,se si riesce a salvarsi, diventano ancora più chiari e impellenti.

Investire sui giovani, puntare sul pubblico, togliersi qualche soddisfazione e crescere un passo alla volta, senza promesse che non si possono mantenere e con la voglia di lavorare tutti i giorni per creare un progetto solido e duraturo. L'appello del presidente Forni al territorio per un ausilio alla causa forse riceverà presto risposta e, allora, la stagione 2016/2017 sarà davvero una grande annata per l'Auxilium Cus Torino.

Benedetta Abbruzzese

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