Con la testa già alla Coppa Italia
Con la complicità del turno di riposo con cui ha iniziato il girone di ritorno, l’Happy Casa ha ceduto il secondo posto alla Dinamo Sassari travolgente in trasferta a Trieste portata per mano da Marco Spissu che, con i 28 punti messi a segno non solo ha fatto registrare il suo score più alto in carriera, ma anche legittimato la leadership che si è preso della squadra ipotecando un ruolo analogo nella Nazionale del futuro. Spissu, che i primi canestri della carriera li aveva messo a segno a Bari, guiderà l’Italia che Sacchetti porterà a metà febbraio nella bolla di Perm per concludere, affrontando l’Estonia e due volte la Macedonia del Nord, il percorso pre-europeo.
Partite che non contano per la classifica, visto che la Nazionale è già qualificata per l’Eurobasket ospitando uno dei gironi della prima fase, ma importanti per migliorare il ranking: con tre vittorie e con buono scarto, potrebbe infatti tornare tra le prime dieci al mondo.
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Spissu sul numero di Basket Magazine in edicola nei prossimi giorni ha la copertina con il servizio del direttore Marino Petrelli (e con il poster di D’Angelo Harrison). Tuttavia, il pensiero è già rivolto alle Final Eight di Milano, dove Brindisi è attesa al primo turno proprio da Trieste, ridimensionata domenica scorsa, ma pur sempre protagonista di un vigoroso recupero in classifica non appena superati i tanti problemi di assenza per infortunio o per Covid 19. È chiaro che, sulla carta, le favorite sono Milano che gioca in casa, o Bologna (perché gioca... fuori casa, visto il suo percorso netto in trasferta in questa stagione, mentre sul campo amico conta ben 6 sconfitte in 8 partite), ma una delle due non potrà andare oltre la semifinale, e c’è anche Venezia, campione uscente, sul loro cammino, liberando quindi un posto da finalista per Sassari o Brindisi, destinate – a rigor di logica – a giocarsi il diritto all’ultimo atto.
Un traguardo che l’Happy Casa ha tagliato nelle ultime due edizioni. Se non c’è due senza tre, potremmo vedere Brindisi in finale per la terza volta consecutiva dando ragione al vecchio adagio, ma pronta – e sarebbe ora – a sfatarlo subito dopo conquistando finalmente il primo trofeo assoluto della sua storia. Ben più di un sogno, perché nelle partite di un giorno tutto può succedere e l’Happy Casa lo ha dimostrato a Milano: l’importante è crederci, ma soprattutto ritrovare forma, carattere e convinzione che, per i primi due mesi e mezzo di campionato, hanno fatto di Brindisi la squadra rivelazione dell’anno.
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Mario Arceri
(foto Longo/SM - Pesaro 2020)