Brindisi riabbraccia Matteo Spagnolo

Scritto da Redazione on . Postato in Post.it di Mario Arceri

Esordio Matteo Spagnolo in nazionale-2Torna Matteo, è già questa sarebbe un motivo più che valido per seguire la sfida tra Brindisi e Trento e vedere i progressi fatti da questo ragazzo che lo scorso dieci gennaio ha compiuto vent’anni e che è senza timore di smentita il migliore under italiano. Parliamo di Matteo Spagnolo, nato a Brindisi, cresciuto qui per poi andare a fare apprendistato alla Stella Azzurra finché, a soli sedici anni, il Real Madrid che, non a caso ha l’occhio molto lungo nello scoprire i giovanissimi talenti (e non a caso è il club più ricco di titoli in Europa), non se l’è portato nella sua cantera. Matteo ha bruciato le tappe. A 17 anni appena compiuti ha esordito in Nazionale, il 20 febbraio a Napoli contro la Russia, a 19 anni s’è visto riconoscere una scelta al secondo giro al Draft Nba (insieme a Gabriele Procida, altro giovane che, per farsi le ossa, è dovuto andare all’estero).

Da due stagioni Spagnolo sta facendo esperienza di leadership in Italia. Se qualche infortunio di troppo non lo avesse fermato, vietandogli quest’anno la maglia azzurra, primeggerebbe nelle cifre di squadra che comunque, in percentuale, lo vedono tra i due-tre migliori. È chiaro che ha margini di miglioramento, soprattutto nel tiro da due. Ma prende un buon numero di rimbalzi ed è un buon assistman.

Il futuro è dalla sua parte. Se imboccherà subito la strada della Nba o se, invece, cercherà prima robustezza e continuità in Europa (con la maglia del Real Madrid che su lui ha puntato forte?) si vedrà. Rappresenta comunque il testimone più evidente delle occasioni perse dal nostro basket di puntare sulla valorizzazione dei suoi giovani, ma anche del fatto che campioncini in erba spuntano anche dalle nostre parti: peccato solo che se ne accorgano gli altri. Applaudire Matteo, con affetto e simpatia, è dunque un’opportunità, ma anche verificare lo stato dell’arte di una Happy Casa che sembra essersi definitivamente sbloccata, soprattutto con il ritorno di Harrison ad alti livelli.

La straripante vittoria sulla Dinamo Sassari di domenica scorsa (ritorno amaro di Piero Bucchi) ha confermato le potenzialità attuali della squadra di Vitucci che ora punta con decisione al quarto posto, ma che sa anche di non avere ancora un margine di sicurezza nella corsa verso i play off quando mancano solo tre giornate al termine della stagione regolare. Per questo la sfida, abbraccio a Spagnolo a parte, non si può fallire e non sarà facile, anche perché Trento, perdendo in casa con Verona, ha mancato l’opportunità di guardare fin d’ora al futuro con tranquillità.

Mario Arceri

ph: Ciamillo/Castoria 

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