Squadra da sogno, le "Belgian Cats" sul tetto d'Europa

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1687727314345Emma, Kyara Chantal, le due Julie, Becky e Billie, ovvero le sorelle Massey, e le altre "gattine belghe" sono campionesse d'Europa. Hanno tirato fuori gli artigli al momento opportuno quando, sotto di dieci ad inizio di ultimo periodo contro la solita Spagna, hanno piazzato un 26-10 di parziale, hanno sorpassato e non si sono più guardate indietro fino ad alzare la coppa per la prima volta nella loro storia e alla prima finale continentale conquistata dopo il bronzo del 2017 e qullo del 2021. Un successo a percorso netto: sei partite altrettante vittorie sia a Tel Aviv che a Lubiana. Nelle trentotto edizioni disputate fino ad oggi, soltanto due volte non ci sono state squadre dell'est Europa e/o della ex Jugoslavia sul podio: nel 2017 quando fu Spagna, Francia e Belgio e nell'edizione attuale con le stesse squadre ma ordine diverso.

Le abbiamo viste all'opera in Israele, anche contro l'Italia, che insieme alla Spagna in finale è stata l'unica che le ha davvero impensierite perdendo nel finale anche grazie ad un paio di decisioni arbitrali sfavorevoli, e abbiamo subito pensato che erano forti e che questo sarebbe potuto essere l'anno giusto. Così è stato.

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Emma, che di cognome fa Meesseman, incanta e guida le sue compagne. Sarà nominata miglior giocatrice della finale con 24 punti e 8 rimbalzi, oltre che mvp dell'intera manifestazione. Classe immensa, visione di gioco superiore, segna e fa segnare. Sua la prima doppia di tutte le edizioni degli Europei femminili e noi possiamo dire "io c'ero" a Lubiana il giorno del suo compimento, contro la Serbia nei quarti di finale. Quindici punti, tredici rimbalzi e dieci assist, avverarie demolite 93-53 e una prova di forza incredibile.

Non solo Emma, anche Kyara Chantal. La Linskens, per intenderci. Un gigante che combina forza, grinta, piazzamento sotto canestro, punti e rimbalzi. Quattordici punti di media in tutto il torneo, 18 punti e 15 rimbalzi in finale. Un totem in una squadra perfetta in tutte le sue ragazze, anche quelle che hanno giocato di meno, ma che hanno dato tantissimo in termini di gruppo. Poi le due Julie, la Allemand, prima giocatorce a superare la doppia cifra di media (10.6) di assist in un Europeo, sapienza e intelligenza al servizio della squadra, l'altra Julie, la Vanloo, che ha una mano fatata da tre punti, è quella dove andare quando serve il tiro difficile, quello che può spezzare le partite, quello che sai che nove volte su dieci va dentro. E quel codino incantevole che la rende ancora più bella da vedere.

LA CRESCITA DEL MOVIMENTO E L'ITALIA - Piccola parentesi. Livello "bellezza" delle giocatrici altissimo. Non parliamo di bellezza fisica, quella è sempre soggettiva e non ci interessa nemmeno, ma di presenza, di aspetto curato, di ottima comunicazione con i giornalisti, di disponibilità, di rispetto reciproco in campo e fuori Anche in questo il basket femminile sta crescendo tanto. E anche come copertura mediatica se è vero che in Italia Rai, Eleven Sports e Sky hanno trasmesso in diretta le partite. Peccato, che nessuno di loro fosse presente, come invece il sottoscritto sia Tel Aviv che a Lubiana, viaggo entusiasmante e ricchissimo di cose da riportare a casa. Altri paesi hanno mandato inviati, troupe televisive, blogger. In questo dobbiamo ancora crescere. Sul campo, lo sappiamo, la spedizione è stata insufficiente: una vittoria su quattro partite è stato troppo poco per sperare di arrivare tra le prime otto. Servirà capire cosa non ha funzionato e guardare al futuro, magari inserendo alcune giocatrici juniores che, come ci ha detto Andrea Mazzon, allenatore della U20, hanno un mondiale e un europeo di categoria da giocare questa estate e possibilmente fare bene in prospettiva di arrivare alla nazionale maggiore.

Matilde Villa è già nel gruppo, e a Tel Aviv ha dimostrato di poterci stare, nonostante abbia ancora 18 anni, altre dovranno necessariamente crescere e anche velocemnete. Dal 2008 al 2022, anche se due stagioni piene saltate a causa del Covid, le nostre nazionali giovanili hanno vinto 14 medaglie: 4 ori, 5 argenti e 5 bronzi. Che sia di buon auspicio anche per questa estate. 

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LE ALTRE, SORPRESE E DELUSIONI - Detto dell'Italia, che nella classifica finale ha chiuso al nono posto, fallendo ancora una volta l'accesso ai quarti di finale così come accaduto nel 2019 e nel 2021, parliamo delle altre. La Spagna ha iniziato con una socnfitta alla prima giornata contro la Lettonia e ha chiuso con una sconfitta, in finale contro il Belgio. Non ha mai dato la vera impressione di dominare come ha fatto in altre occasioni e forse anche le iberiche hanno bisogno di un ricambio generazione. Fisiologico, naturale, come avverrà anche per i maschi. Jorge Gabajosa, neo presidente di Fiba Europe, visto a tutte le partite sia a Tel Aviv che a Lubiana, non è apparso molto contento di premiare le bekbhe. Torrens, Cazorla e Casa hanno cercato di sopingere la squadra, la Carrera è stata la novità giovane e positiva. Le altre meno brillanti. La Francia è arrivata terza, l'Ungheria quarta. La prima un pò una delusione, le seconde la grande sorpresa. Sandrine Gruda, eletta nel miglior quintetto della manifestazione, nella zona mista a Beln Sports non le manda a dire: "Tutti noi dobbiamo migliorare, incluso il nostro capo allenatore".

La Serbia, distrutta dal Belgko ai quarti di finale, ha almeno salvato il quinto posto che vale il pre olimpico 2024. La delusione dopo la sconfitta era evidente, segno che non sempre essere una delle squadre favorite alla fine paga. Dietro, le due vere sorprese della manifestazione, la Repubblica Ceca e il Montenegro, le due squadre che hanno battuto l'Italia e hanno proseguito il percorso a Lubiana. Le prime addirittura hanno avuto la palla della vittoria nei quarti di finale contro l'Ungheria dopo una incredibile rimonta (erano sotto 45-29 e 54-41 a sei minuti dalla fine). Si dirà: sono arrivate settima e ottava, quindi non molto sopra l'Italia, ma hanno vinto due partite e sono arrivate tra le prime otto, che è già motivo di orgoglio e segno che il lavoro paga sempre. Penultima e ultima i due paesi organizzatrici, Slovenia e Israele, segno che se fuori è andato tutto bene, in campo queste due nazionali devono ancora fare molto, almeno a livello femminile. La Slovenia, si sa, punta molto sul maschile e su Luka Doncic. Premiate e promosse Tel Aviv e Lubiana, due città molto diverse tra loro, ma a loro modo entusiasmanti. In autunno il nuovo board di Fiba Europe discuterà delle eventuali candidature per Euro 2025 e 2027, nel frattempo ci godiamo le "gattine" belghe. Per due anni saranno loro le regine. 

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Marino Petrelli

credits photo: Fiba

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